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MESSAGGIO QUOTIDIANO RICEVUTO, NEL CENTRO MARIANO DE FIGUEIRA, MINAS GERAIS BRASILE, TRASMESSO DA SAN GIUSEPPE ALLA VEGGENTE SORELLA LUCÍA DE JESÚS

Ci sono tanti dialoghi con Dio quanto i millesimi di secondo del tempo del mondo. In ogni istante, un'anima entra in dialogo con il suo Creatore, si confessa, Gli espone le sue necessità e i suoi desideri, le sue pene ed allegrie, i suoi reclami e ringraziamenti, il suo silenzio ed il suo canto, le sue angosce e la sua pace. E, anche quelli che dicono di non credere in Dio, entrano in dialogo con il Signore, le loro anime vanno oltre qualsiasi incredulità, perché il dialogo con il Creatore è qualcosa di naturale come respirare e vivere.

Ogni dialogo che vi ho raccontato porta un impulso affinché sappiate che Dio non solo ascolta gli interrogativi più profondi delle vostre anime, ma risponde anche con saggezza, compassione ed Amore ad ognuno di essi. Per questo, figli, non ci sarà solo da parlare e parlare davanti a Dio, ma anche silenziare per ascoltarLo.   

Pregare è entrare in dialogo con il Creatore, ed un dialogo è fatto di verbo, ma anche di silenzio. Disponete, allora, i vostri cuori affinché anche Dio incontri spazio nelle vostre anime per parlarvi, affinché sia Lui ad iniziare il dialogo, affinché corregga le vostre vite, vi ispiri e vi guidi, indichi il cammino e vi insegni a ritornare quando state percorrendo il cammino sbagliato.

Nel vostro interiore c'è un ponte verso il Cuore del Padre, ponte che deve essere sempre pronto, unendo sempre le dimensioni, creando sempre vincoli tra il Creatore e le Sue creature.

Così, figli, potrete ascoltare Dio e non dubitate che è Lui che parla al vostro cuore.

Dio trasmette la pace, l'umiltà e la Misericordia, ma parla anche con rettitudine, con giustizia e con la Legge. In tutto sentite il Suo profondo Amore per la vita.

Avete la Mia benedizione per questo,

San Giuseppe Castissimo

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MESSAGIO QUOTIDIANO RICEVUTO, NEL CENTRO MARIANO DI FIGUEIRA, MINAS GERAIS, BRASILE, TRASMESSO DA SAN GIUSEPPE ALLA VEGGENTE SORELLA LUCÍA DE JESÚS

Un'anima che aspirava a vivere ed esprimere la purezza del suo cuore, ma che sentiva questo attributo corrotto nel suo interiore, pregava Dio chiedendoGli che la purezza riemergesse e interrogava il Signore, dicendoGli: " Signore, so che c'è in me l'attributo della purezza, perché so che, nel crearmi, collocasti questa purezza nel mio interiore, ma, nel corso di questa vita, credo di averla persa e non riesco ad incontrarla. Come ricuperare la purezza nel mio cuore? Come amarla ed esprimerla più di tutte le energie capitali che circondano i nostri esseri"?

E, con amore, il Signore gli rispose: "Anima piccola, sì, dal principio della vita la purezza abita nel tuo essere; purezza che proviene dal Ventre Immacolato che ti creò nell'universo infinito della Mia Creazione. Quella purezza non si perde, ma sì è nascosta da tutte le esperienze umane che non le permettono di esprimersi nei cuori dei Miei figli.

Affinché essa emerga di nuovo e guadagni spazio in tutta la tua coscienza, quello che devi trasformare in te è il tuo concetto di amore e il proprio amore nel tuo cuore, cioè, anima piccola, tu devi amare a Me, il Mio Piano e il Mio Regno più degli uomini e delle cose del mondo. Ma questo amore deve essere vero, genuino ed incondizionato. Non ci deve essere nessuna condizione che tu imposti per amarMi e, a poco a poco, questo amore ti farà vedere la vita ed ogni essere con occhi differenti.

È l'amore per Dio quello che trasforma le creature. Il Mio Amore in voi cambia i vostri pensieri e sentimenti, cambia il vostro modo di agire, cambia le vostre necessità ed aspirazioni, lava i vostri occhi e le macchie nei vostri cuori, facendogli recuperare la purezza.

È così, anima amata, che non devi cercare di vincere le energie del mondo per esprimere quella purezza, perché, se così fosse, saresti in costante battaglia e non conosceresti la pace. Sforzati, prima, solo di amarMi, con verità ed integrità, e che cresca in te il Mio Amore. Così incontrerai la purezza nel tuo interiore".

Che questo dialogo, figli, vi insegni che tutti i misteri celesti e la pura espressione degli esseri sono conservati solo nell'Amore di Dio. Basta amare il Creatore con tutto il vostro essere, con verità ed incondizionatamente.

Avete la Mia benedizione per questo,

San Giuseppe Castissimo

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MESSAGIO QUOTIDIANO RICEVUTO, NEL CENTRO MARIANO DI FIGUEIRA, MINAS GERAIS, BRASILE, TRASMESSO DA SAN GIUSEPPE ALLA VEGGENTE SORELLA LUCÍA DE JESÚS

Un'anima che si sentiva turbata dal suo mondo interiore incontrollato, dal suo corpo infermo, dalla sua mente senza equilibrio, sentiva che i suoi problemi non avevano più soluzione e interrogava Dio, dicendoGli: "Signore, io sono un pozzo di malattie e di miserie, un pozzo di imperfezioni e di difficoltà. Sento che non c'è soluzione per me, sento che non c'è ragione di vivere. Puoi dirmi qual'è il significato di rimanere così"? 

E, dopo un lungo tempo di silenzio, il Signore le rispose: "Anima amata, le soluzioni del Cielo non sono uguali a quelle della Terra. Tutto ciò che sembri patire senza fine è già, in verità, la risposta per l'equilibrio di qualcosa che nel tuo interiore doveva essere bilanciata. Le malattie degli esseri viventi, hanno, in verità, innumerevoli ragioni e significati, ma tutte cercano di risvegliare il senso della fragilità umana, affinché le anime non rimangano nell'autosufficienza e, sì, si rendano conto che, solo quando ci sarà unità con tutta la vita, ci sarà la cura.

Un corpo sarà in equilibrio solo quando tutti i suoi sistemi funzionano in unità e, se la più piccola delle cellule si sente autosufficiente e comincia a costruire il suo proprio piano all'interno del corpo, ci sarà squilibrio ed infermità e, per il minimo che sia questa cellula, un essere può raggiungere la morte solo per la sua ribellione.

Quando un'anima è inferma, bisogna che si comprenda come parte di un Tutto. E, per ritornare al suo equilibrio, per curarsi, deve essere sostenuta dal potere dell'unità; deve lasciare che l'amore e l'aiuto del prossimo provvedano a quello che, da sé stessa, non sta più realizzando; deve permettere che l'unità con la vita, con gli universi, con Dio regni di nuovo nel suo cuore. Che quell'anima non si senta sola, isolata o separata da un corpo maggiore.

Ogni essere, anima piccola, è una cellula del Corpo Mistico del suo Signore e Dio. Per questo, devi percepire il flusso delle leggi, il senso della vita, che non è proprio, ma è un senso universale. Ogni cellula ha la sua funzione, ma il proposito di un corpo è unico. Per questo, anima amata, non cercare un proposito personale; cerca il proposito dell'Universo, cerca il tuo luogo nel Mio Cuore. Entra in coscienza nello spazio che ti corrisponde, dentro quel Corpo infinito della Creazione, e questo si raggiunge con umiltà, lasciandoti aiutare, con pace e con una resa profonda, frutto di un cuore che ha appreso a pregare con sincerità".

Che questo dialogo, figli, vi insegni ad essere sempre in equilibrio nel Corpo Mistico del vostro Creatore.

Avete la Mia benedizione per questo,

San Giuseppe Castissimo

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MESSAGGIO QUOTIDIANO RICEVUTO, NEL CENTRO MARIANO DI FIGUEIRA, MINAS GERAIS, BRASILE, TRASMESSO DE SAN GIUSEPPE ALLA VEGGENTE SORELLA LUCÍA DE JESÚS

Sentendo nel suo petto una angoscia profonda, che non sapeva spiegare, un'anima interrogò il Signore, dicendogli: "Signore, nel mio cuore c'è un sentimento che non spiego. Non so se è tristezza o confusione. Non so se è angoscia o  peso. Non so se mi manca un senso di vivere o se sto sentendo il Tuo dolore, il dolore del mondo. Potrai Tu spiegarmi cosa sento" ?

Ed il Signore rispose, dicendole: "Anima piccola, contempla l'infinito e la vastità dell'universo. Contempla la grandezza e la complessità della vita. Contempla i misteri occulti nelle stelle. Così infinito come la vita è il tuo proprio essere, e quello che senti e vivi molte volte non proviene da questa Terra né da questo tempo, ma da uno spazio ed un tempo distanti da quello che vivi oggi. Molte volte, l'angoscia del tuo cuore proviene dall'infinito, dalle parti della tua coscienza che abitano l'universo, dove la vita segue la sua evoluzione, creando e ricreando costantemente.

Ma non importa cosa senti o da dove tu provieni. Se vuoi alleviare il tuo piccolo cuore, solo vieni a Me, che Sono il tuo Dio e conosco le radici più profonde del tuo essere, dei tuoi pensieri e sentimenti, della tua vita, infine.

Vieni, anima piccola, al Mio incontro, resa e sincera, trasparente e fragile. Non avrai una spiegazione per tutte le cose, perché a volte non è il tempo di conoscere certe cose su di te, ma sì di che tu abbia un sollievo per tutto, ed esso si incontra in Me.

Per questo, vieni a Me, umile, sapendo di essere piccola. Vieni a Me come una figlia che incontra rifugio in suo padre, ed Io ti spiegherò quello che posso. E, quando non è il tempo, solo ti allevierò, e qualunque sia la Mia risposta, essa ti farà crescere, perché a volte tu cresci per la conoscenza e, altre volte, cresci sapendo che non sai nulla".

Che questo dialogo, figli, vi insegni a cercare il sollievo sempre in Dio, e non sempre incontrare le risposte, ma ringraziare per il Suo Silenzio come per la Sua Voce e, soprattutto, accogliere l'Amore della Sua semplice Presenza.

Avete la Mia benedizione per questo,

San Giuseppe Castissimo

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MESSAGIO QUOTIDIANO RICEVUTO, NEL CENTRO MARIANO DI FIGUEIRA, MINAS GERAIS, BRASILE, TRASMESSO DA SAN GIUSEPPE ALLA VEGGENTE SORELLA LUCÍA DE JESÚS

Un'anima che aveva commesso molti errori si sentiva impura ed indegna davanti a Dio e, davanti a tutti i peccati vissuti, interrogava il Signore, dicendoGli: "Signore, ho peccato una e molte volte; sono caduta e, invece di rialzarmi, mi sono immersa più profondamente negli abissi della vita. Oggi, sono davanti a Te; Tu mi chiamasti per sedere alla tavola della redenzione. Dimmi, Signore; è possibile che un peccatore come me sia chiamato da Te? Come potrò fare i passi di cui Tu necessiti? Come curare le infedeltà ed i peccati più profondi del mio essere" ?

E, con Occhi di Misericordia, il Signore gli ha risposto anche con una domanda: "Che cosa fece il lebbroso per essere curato da Mio Figlio, quando Lo vide avvicinarSi tra la folla? Che cosa fece la donna del flusso di sangue per liberarsi dal peso delle sue impurezze, quando, nella sua disperazione, vide passare Mio Figlio? Che cosa fece Zaccheo per farsi notare e, nonostante tutti i suoi errori, essere degno di un solo sguardo del Figlio di Dio? 

Il lebbroso, anima piccola, si è esposto e si è umiliato davanti alla folla. Con il suo cattivo odore, con le sue ferite, con il suo cuore spezzato e già senza speranze in un mondo dove non c'era salvezza per lui, l'unica soluzione era rivolgersi a Cristo, sporco, impuro, infermo, rifiutato.

Anche la donna del flusso di sangue si è avventurata tra la folla. Lei non voleva essere umiliata, ma sapeva che l'unico modo per curarsi era rivolgersi a Cristo. Questa volta, fu proprio il Signore che l'ha fatta notare, non per umiliarla, ma per fare conoscere al mondo che, per curare e diventare pulito, il peccatore dovrà esporre i suoi peccati e le sue ferite davanti a Dio. È per la porta dell'umiltà che si raggiungono i Piedi del Creatore.

Zaccheo sapeva della sua cattiva condotta, sapeva sui suoi peccati e le sue imperfezioni, ma dentro la sua anima parlava più forte la necessità di perdono. Per questo si espose e, davanti alla folla, si umiliò, salì su un albero in cui tutti potevano notare che, nonostante tutti i suoi errori, lui era lì ed affrontava tutti i giudizi e le critiche, semplicemente per la necessità di essere davanti a Cristo.

 Ed il Signore, quando vede che i peccatori vanno oltre i loro peccati, va anche oltre nel Suo Amore, nella Sua Misericordia e nella Sua Grazia. Per questo, anima piccola, nulla è impossibile. Ogni infermità ha la cura, ogni peccato ha il perdono, ma per questo tu devi mettere da parte il tuo orgoglio e la tua vanità ed umiliarti davanti a Dio. Sii trasparente e sincera, mostra al Signore le tue ferite e permetti che, con un unico sguardo compassionevole, Lui ti curi."

Che questo dialogo, figli, vi ispiri a non aver paura di essere esposti, di essere umiliati e, così, curati, perdonati e riscattati da Cristo.

Avete la Mia benedizione per questo,

San Giuseppe Castissimo

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Messaggio quotidiano ricevuto, nel Centro Mariano di Figueira, Minas Gerais, Brasile, trasmesso da San Giuseppe alla veggente Sorella Lucía de Jesús

Un'anima povera e sprovvista dei mezzi basilari per sussistere nel mondo ha interrogato il Signore su dove Egli era e qual era il motivo della sua sofferenza, dicendoGli: "Signore, io che tanto cerco e chiedo nel tuo Nome non ottengo risposte, se non sofferenze e patimenti sempre maggiori. Dimmi il motivo dello squilibrio di questo mondo e perché non posso avere tanto quanto i miei simili".   

E, rispondendole il Signore, anche con una domanda: "Dov'è il tuo tesoro, anima piccola? Nell’aspirare ad accumulare le cose sulla Terra o nello scoprire i misteri del Cielo? Contempla, dunque, quelli che Mi hanno veramente conosciuto. L'illuminazione della loro coscienza gli ha permesso di rinunciare a tutti i beni del mondo, e, resi poveri tra i poveri, erano ricchi davanti a Me.

Contempla, dunque, Mio Figlio. Egli fu inviato nel mondo per accumulare ricchezze, per sentire piacere, per saziare il Suo Corpo, la Sua Mente ed i Suoi Sentimenti? Mio Figlio sarà il tuo esempio e la tua guida? In Lui è lo specchio nel quale tu vorresti incontrarti riflessa ogni giorno?

Allora, anima piccola, comprendi che la sofferenza e la povertà di questa vita vengono per equilibrare i tanti eccessi dell'umanità. Essi devono essere per te un simbolo che la tua scuola non è attraverso l'accumulazione, ma sì la rinuncia e la gratitudine.

Insegna al mondo attraverso un esempio umile e apri le Porte del Cielo a quelli che sono ignoranti di questa verità e cercano nel mondo, e non in Me, il modo di riempire le loro vite".

Vi racconto questa storia affinché apprendiate dove è il vero tesoro delle vostre vite. E, quando sentirete che vi manca qualcosa, ringraziate e siate esempi dell'Amore umile di Dio. Così, aprirete le Porte del Cielo ai più ignoranti.

Avete la Mia benedizione per questo.

San Giuseppe Castissimo

Chi siamo

Associazione Maria
Fondata nel dicembre 2012, su richiesta della Vergine Maria, l'Associazione Maria, Madre della Divina Concezione è un'associazione religiosa, senza legami con alcuna religione istituita, di carattere filosofico-spirituale, ecumenico, umanitario, caritativo, culturale, che supporta tutte le attività indicate attraverso l'Istruzione trasmessa da Cristo Gesù, la Vergine Maria e San Giuseppe.

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